[...] Ciascun segno frammentario non finisce inutilizzato, ma diventa un luogo sul quale
o dal quale potrebbe avere inizio una costruzione incessante, una rete e un reticolo infinito
di frammenti, qualcosa come un’ architettura forte e mobile. Ma questa micro-disarticolazione
non nasconde un sentimento distruttivo, ma soprattutto uno spirito distaccato e creativo
di fronte alle cose della storia e della civiltà già note.[...]
Demosthenes Davvetas
(tratto da: D. Davvetas, Vincenzo Balsamo, catalogo della mostra al Decouvertes di Parigi, 1994, ed G. Corbelli)



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Armoniche vibrazioni Memorie stratificate



Feelings Quasi adagio



All’imbrunire Paesaggio ridente



Rondò veneziano Don’t look back



Percezioni Pagine di un romanzo



Senza Titolo Impressione viva



L’insostenibile leggerezza del segno Sailing...



Gocce di memoria Pensieri concreti




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